Apocalypse

Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra.
Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago.

Apocalisse di Giovanni

Roba del tipo “collera divina”: fuoco e zolfo che piovono dai cieli, fiumi e oceani che bollono! Quarant’anni di tenebre, eruzioni, terremoti! Morti che escono dalle fosse! Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme! Masse isteriche!

Ghostbusters

Sì… l’Apocalisse biblica è epica e trascendentale, ma la letteratura degli ultimi anni ci ha dato altre luminosissime idee su come l’umanità possa scomparire (o quasi) dall’esistenza: dai sempreverdi (in tutti i sensi) zombie alle varie ribellioni di robot e androidi senzienti; dagli alieni malvagi e conquistatori ai semplici meccanismi della natura, come le decine e decine di asteroidi vaganti che continuamente ci passano davanti al naso.

E poi, ovviamente, la causa “Re” delle ambientazioni apocalittiche, nonché la più probabile: noi stessi.

Si sprecano le storie di guerre termonucleari globali che spazzano via la civiltà. Una vera e propria collezione probabilistica che curiamo da quando il mondo ha assistito alla terrificante devastazione che la divisione di un atomo può portare.

La fantascienza ha la possibilità e il dovere di addentrarsi nelle paure e nei desideri umani, per proiettare un possibile futuro desolante, e magari innescare riflessioni profonde che permettano di evitarlo.

Ecco perché adoriamo le ambientazioni post-apocalittiche: ci danno la possibilità di esplorare un mondo che – grazie al cielo – ancora non possiamo esplorare; ci permettono di vivere quel brivido leggero in fondo alla schiena che si attiva quando pensiamo alla fine del mondo.

Un’altra cosa fondamentale: “apocalisse”, dal greco, significa “scoperta”, “rivelazione”… Infatti è solo quando abbiamo spazzato via tutto ciò che costituiva la nostra vita precedente, che possiamo scoprire il nuovo, reinventarci… sia anche solo attraverso un’opera di finzione come un libro, un fumetto o un videogioco.

Quest’anno, vi aspettiamo al Prato Comics + Play per respirare tutti insieme quell’atmosfera rarefatta, sognante e polverosa dei mondi apocalittici… Mondi da scoprire ed esplorare, magari per scoprire ed esplorare parti di noi stessi che non credevamo di avere.

Preparate il vostro zaino e il vostro Pip-boy! Vi aspettiamo il 25 e 26 marzo 2017!

Prato+Play 2017